Quando sento parlare di mercati saturi o di concorrenza
sleale mi immagino cosa deve provare uno dei tanti vu cumprà circondato da
concorrenti agguerritissimi e pronti in un attimo a scendere sul prezzo su
quello stesso identico materassino, asciugamano o paio di occhiali che tenta di
vendere lui.
Così la deformazione professionale (e la noia che mi assale
ogni volta che mi ritrovo per più di 20 minuti su una spiaggia) mi ha portato
ad osservare questo fenomeno sempre più dilagante dei venditori di oggetti
scadenti (ora in realtà anche di "servizi", con i massaggiatori, i tatuatori e
compagnia bella).
Il risultato è stato superiore alle mie aspettative ed ho
pensato che potesse fornire buoni spunti anche a voi, che ormai siete abituati
ai miei post controcorrente.
Innanzitutto ho individuato 4 macro categorie:
1.
I “Camminatori fatalisti”: “Camminatori” in quanto li vedi andare avanti e indietro con passo veloce, portando addosso chili di mercanzia varia e “fatalista” perché si affidano alla speranza che qualcuno dei bagnanti venga preso da un improvviso ed irresistibile desiderio di una nuova finta cinta in pelle Luis Vuitton, e che con slancio felino sia in grado di arrestare la loro marcia olimpionica.
I “Camminatori fatalisti”: “Camminatori” in quanto li vedi andare avanti e indietro con passo veloce, portando addosso chili di mercanzia varia e “fatalista” perché si affidano alla speranza che qualcuno dei bagnanti venga preso da un improvviso ed irresistibile desiderio di una nuova finta cinta in pelle Luis Vuitton, e che con slancio felino sia in grado di arrestare la loro marcia olimpionica.
2.
I “Goccia nella roccia”: sono quelli che tendono
a sfinirti, piazzandoti davanti tutta la loro mercanzia e ripetendo modello
mantra la stessa frase: “Ciao amico, cosa vuoi, prezzo buono” per poi
concludere dopo 10 minuti di assoluta indifferenza da parte del bagnante
sdraiato con occhiali da sole e con la gazzetta in mano, con la stessa frase ma
detta al contrario “prezzo buono, cosa vuoi, ciao amico”. Ovviamente per
attaccare la stessa solfa a quello di fianco.
3.
Gli “Stregoni voodoo”: si avvicinano scegliendo
la preda secondo criteri assolutamente indecifrabili. Poi dopo una sosta
inquietante ti guardano in maniera sinistra, spesso senza parlare. Tu lo
guardi, lui ti guarda. Poi dice una frase incomprensibile ma che intuisci come
poco amichevole. Rispondi gentile “niente grazie”, ma lui ti fissa penetrante e
ripete la frase incomprensibile con tono ancora più minaccioso. Già senti
partire un mini paralisi all’avambraccio, dovuto in realtà alla posizione che
hai assunto da 47 minuti ma che subito attribuisci ai poteri dello sciamano che
ha in pugno la propria vittima. Ne dubbio prendi un euro e glielo dai, senza
comprare niente. Ma lui invece di ringraziarti prende schifato la moneta e
finisce di atrofizzarti anche l’altro avambraccio. Per sicurezza chiami i tuoi
genitori confessando loro che in realtà li hai sempre amati anche se non li
saluti da 5 anni. E di pregare per te.
4.
Ma i miei miti sono quelli della quarta
categoria, che ho ribattezzato i “Vu Cumprà del Futuro”.
Erano in effetti molto pochi, direi in una
proporzione di 1 su 100. Ma rasentavano la genialità.
Vi parlerò solo di tre di loro, anche
perché ho del materiale da farvi vedere.
Del primo ho una foto fatta da me
personalmente. L’idea, vincente, è stata quella di trasformare una vecchia
barca a remi da salvataggio in bancarella itinerante. Infatti l’ha rinominata
la “Barcarella”. Lui (che tra l’altro non era un extracomunitario) si spostava ogni tanto via mare, ed appena si
fermava erano gli stessi turisti a circondarlo per acquistare la stessa
mercanzia che gli altri ambulanti portavano faticosamente sulle spalle.
Nessuno sforzo, nessuna insistenza, nessuna
minaccia voodoo. La gente arrivava, guardava, comprava. Fine della fiera.
Quando l'effetto sorpresa terminava si spostava di altri 50 metri e riprendeva il
gioco.
Il secondo invece, tal “Mustafa” me lo sono ritrovato due volte nel mio tour itinerante
nel nord Sardegna, perché anche lui non replicava mai la sua performance sulla
stessa spiaggia, per non inflazionarla.
Si piazzava in un punto strategico e poi
cominciava a suonare un ritmo tipicamente africano, ma intonando canzoni
napoletane, per poi terminare con l’internazionale waka waka a cui seguiva un
balletto finale senza musica. Terminato lo spettacolo si formava una capannello
di bambini attorno a lui che lo guardavano ammaliati e qui cominciava il vero
show: ringraziava tutti, faceva auguri vari e poi dichiarava che “per non
rubare” chiedeva un piccolo contributo per “dar da mangiare ai suoi due gemelli
in africa”. I bambini andavano a prendere i soldi dai genitori ed in cambio lui
dava un braccialetto che ben presto anche gli altri bambini volevano. Effetto virale in tempo reale.
Finita la raccolta ringraziava di nuovo
tutti, baci e abbracci e se ne andava su un’altra spiaggia a replicare pari
pari la stessa cosa.
Questo vuoi vedere un pezzetto del suo show questo è un video che ho trovato su
Youtube.
Che dire poi del terzo, tal “David” con
tanto di Brand personale “Very Good”?
La prima differenza consisteva nel fatto che aveva un prodotto di nicchia, degli
orologi colorati che si chiudevano a bracciale. E già qui 1-0 per lui. Ma oltre
a questo arrivava con una sceneggiata folcloristica fatta di frasi mezze
inglesi e mezze italiane senza senso, ripetute freneticamente fino a farle
diventare uno slogan. ripetuto dai bambini e ragazzini che lo circondavano. E anche in questo caso, appena finito lo show, gli orologi si vendevano da soli. Io ho calcolato
circa 3 a prestazione, che avveniva ogni 15/20 minuti. Se togli i
costi vivi degli orologi il nostro “David Very Good” oltre che essere una mezza star su
youtube (questo è uno dei suoi video, che lui stesso reclamizza costantemente), al giorno guadagna quanto un affermato professionista, in black.
Devo dire tutti soldi meritati per questo talento del Personal Branding.
Ora, se un vu cumprà riesce a distinguersi
dalla spietata concorrenza di tanti altri colleghi significa che non esiste
ruolo o attività al mondo in cui questo sia impossibile.
Oppure l'alternativa è fare come tutti gli altri: tanta
fatica, diventare pesantemente insistenti o imparare qualche rito voodoo.
A Rimini c'è uno che vende ai semafori, ma prima ti fa il balletto alla Michael Jackson e qualche moneta gliela dai sempre volentieri perché è simpaticissimo.
RispondiEliminaPerò non avevo mai riflettuto sul fatto che questo può essere un suggerimento anche per tutti noi.....