Motivazione o illusione?


Non so se avete presente la scena del film in cui Troisi cerca di spostare un vaso con la sola forza del pensiero. Dopo essersi concentrato incomincia a sussurrare "Vieni... vieni..." (se volete vedervelo questo è il link: http://www.youtube.com/watch?v=2z7pgC3hrC0).
Cito il grande comico napoletano perché è ciò che a volte mi sembra di osservare tra chi possiede un'attività commerciale.
La scena, di solito, è questa: il negozio è vuoto, il titolare e la commessa guardano affranti fuori dalla vetrina, e in quel momento passi tu. Nel dare un'occhiata alla merce esposta ti accorgi con la coda dell'occhio che ti stanno fissando. E lì ti sembra davvero di poter sentire i loro pensieri: "Vieni... vieni...".
La situazione è talmente imbarazzante che, se anche ti fosse piaciuto qualcosa in vetrina, eviti di entrare e te ne vai, scorgendo in quell'istante la loro grande delusione.
Questo "sperare che le cose accadano" è un virus che vedo sempre più diffuso, soprattutto da parte di chi ha smesso di fare qualcosa. Atteggiamento alimentato anche da un finto approccio "positivo", ben rappresentato dalle numerose frasette mistiche o "motivazionali" che ci vengono proposte proprio da chi raramente ne coglie il vero significato.

E' vero che la nostra mente è potente, che esiste una sorta di "legge d'attrazione" e che la visualizzazione di ciò che vorresti aiuta a raggiungere gli obiettivi. Ma è altrettanto vero che molti hanno confuso il nutrire semplici speranze con la capacità di rendere davvero appagante la propria vita
Avere sogni e desideri ha una sua utilità, ma a patto che siano affiancati da azioni concrete. Mentre molti titolari di attività commerciali di cosa si lamentano? Che ormai non entra più nessuno in negozio! E cosa fanno? Aspettano...
"Mica posso andarli a prendere per strada" mi ha detto una volta un agente immobiliare, abituato, negli anni d'oro, ad avere la fila di persone in cerca di casa.
Peccato che negli anni d'oro abbia commesso il fatale errore di non scriversi tutti i contatti delle persone che lo chiamavano. O che ancora adesso rimanga a fissare il telefono nella speranza che squilli, invece di mettersi lui a chiamare potenziali clienti (o ex clienti). Ma alle pareti ha ovviamente tutti i quadretti motivazionali che gli ricordano il grande potere della sua mente...

Sostengo da tempo che molte teorie, vere nella loro essenza, abbiano rimbambito nella pratica migliaia di persone. Ho già scritto le mie perplessità sul fenomeno creato da "The Secret" (http://fabrizio-cotza.blogspot.com/2010/01/secret.html), ma potrei citare le centinaia di corsi in cui si balla e si canta, di cammina sulle braci ardenti, si saltano i fossi per la lunga, si urla che "io sono ok, tu sei ok!", con la speranza che questo, da solo, possa cambiare le cose.
In un'epoca difficile come questa è facile illudere le persone, prospettargli una soluzione "magica" per la gestione di tutti i loro problemi. Ma questo spesso crea effetti collaterali pericolosi, che peggiorano ulteriormente la situazione di chi aveva riposto in queste tecniche tutte le loro speranze. Perché dopo la fase "up" subentra la fase "down", e se non hai basi solide ed una vera padronanza di certe tecniche ci rimane schiacciato sotto.
Per questo motivo sto prendendo in seria considerazione l'idea di scrivere un libro che faccia luce sul vasto mondo della formazione "motivante", per analizzarne i pregi ma anche i tanti limiti, spesso sottovalutati da chi, per incompetenza o per interesse, ne ignora le conseguenze.
Voi che ne pensate?

9 commenti:

  1. Ciao Fabrizio, la penso assolutamente alla stessa maniera. Ho scoperto oggi con piacere il tuo blog ed anche se in teoria saremmo anche competitors, non ho remore nell'esprimere parole di elogio per chi ha il coraggio di sostenere posizioni intelligenti, scomode e assolutamente controcorrente. Se ti interessa la mia opinione puoi visitare il mio articolo al riguardo: http://francescomerenda.wordpress.com/2010/10/25/pnl-il-grande-inganno-della-formazione-commerciale/

    a presto!

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  2. Caro Francesco,
    ho letto anche io con interesse il tuo blog e sono davvero felice di scoprire altri colleghi non omologati e davvero capaci.
    I veri rivali sono quelli che fanno danni in azienda e alle persone, perché trasmettono un'idea della formazione e della crescita personale totalmente fuorviante. E modificare questa idea (con tutte le delusioni annesse) diventa davvero difficile per chi arriva dopo.
    Nel nostro network Winner Group hanno già partecipato, e continueranno a partecipare, colleghi intelligenti e capaci che vogliano coinvolgere anche i loro clienti in questo progetto ambizioso.
    Il futuro è nelle alleanze, non negli egoistici particolarismi!

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  3. Fabri il libro é d'obbligo! Appena riesco a scriverti da un pc ti sottopongo uno scritto che riassume bene la mia idea di formazione, voglio vedere che ne pensi. Anzi lo faccio ora. Anche se ho sonno.

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  4. questo è ciò che scrissi un po di tempo fa a seguito della mia esperienza (direi negativa ma formante) come venditore/formatore di corsi aziendali:

    PROTO-MANIFESTO DELLA NUOVA FORMAZIONE
    LA FORMAZIONE CLASSICA SI FONDA SU UN ASSIOMA SBAGLIATO, OVVERO CHE LA CONOSCENZA/CONSAPEVOLEZZA SI POSSA TRASFERIRE CON IL LINGUAGGIO VERBALE. (corsi)
    LA CONOSCENZA E' LA CONSEGUENZA DI UNO STATO DI CONFUSIONE DESTRUTTURANTE CHE A VOLTE GENERA UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLE PROPRIE IDEE, PIU' COMPRENSIVA, PIU' AMPIA, IL NUOVO FORMATORE RICERCA LA CONFUSIONE SACRA NEL CLIENTE.
    COROLLARI DI QUESTI ASSIOMI:
    IL CONCETTO DI FORMAZIONE A TEMPO PERDE SIGNIFICATO, PER RAGGIUNGERE LA CONFUSIONE SACRA SI PROCEDE NAVIGANDO A VISTA, SE UNA PROPOSTA DI FORMAZIONE NON CONFONDE SI CAMBIA PROPOSTA FINO A TROVARE LA CONFUSIONE SACRA.
    IL NUOVO FORMATORE VIENE PAGATO SUI RISULTATI E LA RINUNCIA A FORMARE QUALCUNO CHE NON è PRONTO A METTERSI IN GIOCO è UNO DEI SUOI PRIMI STRUMENTI DI FORMAZIONE.
    IL SOGGETTO FORMATO E' L'UNICO POSSIBILE VERO FORMATORE. IL NUOVO FORMATORE è SOLO UN CATALIZZATORE DI CONFUSIONE SACRA, ED è PER QUESTO CHE DEVE ESSERE PAGATO.
    IL NUOVO FORMATORE DIVENTA SOLO UN CATALIZZATORE DI STATI DI CONFUSIONE, IGNARO DELLA RISTRUTTURAZIONE CHE POTREBBE VERIFICARSI NEI SOGGETTI.
    IN QUESTO CONTESTO TUTTI GLI STRUMENTI E I PARADIGMI CHE POSSONO GENERARE CONFUSIONE NELLE PERSONE SONO STRUMENTI VALIDI.
    IL NUOVO FORMATORE NELLO SCEGLIERE L'OGGETTO DELLA FORMAZIONE PRESCINDE DAI CONTENUTI A PATTO CHE IL MODO IN CUI I CONTENUTI SONO TRASMESSI SIA IN GRADO DI PORTARE UNA CONFUSIONE SACRA NEI SOGGETTI DA FORMARE.

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  5. Ciao Fede,
    devo dire che un po' di "sacra confusione" in me l'hai generata ;)
    Credo comunque di aver colto il concetto di base, che mi pare piuttosto affine a quello della maieutica socratica, o sbaglio?

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  6. ok si ci sta tirare in ballo la maieutica, ma parlando più terra terra quello che volevo esprimere è che il formatore non può promettere il cambiamento verso un obiettivo ben preciso, se vuole essere sincero e concreto può promettere di fare l'unica cosa che può veramente fare, mettere in confusione il proprio cliente abbastanza da permettergli di rielaborare in modo più ampio la sua visione del mondo.
    Tu fabri questa cosa l'hai colta ma da un punto di vista dei risultati, ovvero hai smesso di parlare di formazione aziendale, ma parli di miglioramento personale, questo perchè sei consapevole che i compartimenti non sono stagni e gli insegnamenti che ricevi a casa o in azienda o in qualsiasi altro ambito sono validi sempre e comunque per la persona.
    è sempre e solo una questione di ampliamento della visione d'insieme, nella mia personalissima esperienza io ho sempre dato luogo a profondi cambiamenti di prospettiva a seguito di questa Confusione Sacra, è per questo che la tengo così in considerazione. Nella Maieutica quest'attenzione alla ristrutturazione a seguito di una confusione non c'è, ma posso capire perchè lo hai associato, per la forte responsabilità formativa che ha l'allievo nei confronti di se stesso, punto senz'altro in comune con il mio manifesto.
    mo dormo...
    notte

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  7. Ciao,

    condivido pienamente, anche io nel mio blog tratto queste tematiche e più volte ho espresso questa idea.

    Ciao

    Valerio

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  8. la confusione sacra era così tanta che un profano come me non ha capito una fava! Dovrò cambiare mestiere :D

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  9. @ valerio: ho letto il tuo blog e mi piace il tuo approccio sincero a queste tematiche.
    Forse l'unica differenza con il mio modo di vivere la formazione è che sono meno affascinato (o meglio, mi sto lentamente distaccando) dal concetto del pensiero positivo come panacea di tutti i mali.
    L'approccio positivo, a mio modesto parere, funge solo da scintilla iniziale rispetto al percorso vero. Ovvio che se manca quello anche il resto diventa difficile da attuare, ma da solo non basta (non puoi continuamente accendere fiammiferi per far luce in una stanza).
    Ben vengano comunque questi scambi tra colleghi, arricchiscono sempre tutti.

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it