Il Segreto di "The Secret"


Il successo mondiale di questo libro/dvd/cd (www.thesecretitalia.it) ha attirato l'attenzione di molte persone interessate a questo genere di concetti.
Io stesso l'ho letto e riletto, guardato più volte il video e regalato ad amici e clienti parecchie copie del libro. Insomma, per un po' questo concetto della legge di attrazione mi ha davvero entusiasmato.
Poi, finita la fase più emozionale, mi è sorta una domanda: "Possibile che quello che era il segreto di una "elite" venga improvvisamente divulgato alla massa, con un supporto marketing paragonabile solo all'altrettanto caso simil-esoterico de "Il codice da Vinci"?
Così ho cominciato ad andare un po' più in profondità, a risalire alle fonti, per dovermi purtroppo ricredere su molte cose che io stesso avevo fatto mie senza alcun tipo di dubbio.
Innanzitutto The Secret è una sintesi, neppure troppo attendibile, di concetti nati all'interno di un movimento ben più vasto, nato nella seconda metà dell'Ottocento negli Stati Uniti, chiamato "New Thought" ovvero Pensiero Nuovo. Ho da poco finito di leggere un libro, il "Kybalion", uscito anonimo ma in realtà opera di William Walker Atkinson, uno dei fondatori del New Thought. Si tratta di un testo molto interessante, che riprende i concetti base dell'Ermetismo e che probabilmente ha ispirato molte scuole di pensiero in voga ultimamente (non ultima la PNL, come suggerisce questo articolo: http://ipnosi.interfree.it/mesmer.htm).
Non avendo dati certi preferisco non addentrarmi in collegamenti complessi, bensì tornare all'oggetto del nostro discorso, ovvero The Secret.
L'aspetto che più mi ha lasciato perplesso, studiando le vere fonti da cui è tratto, è che il libro/dvd è quasi totalmente incentrato sull'aspetto materialistico della legge di attrazione, rispetto al messaggio più spirituale che permeava il New Thought (non a caso Esther Hicks figurava come personaggio centrale nella prima versione del film, mentre le sequenze che la riguardavano furono tagliate nell'edizione successiva, proprio a causa di controversie sorte con l'autrice Rhonda Byrne su questo aspetto).
E se questo può essere dovuto a fini meramente commerciali, lascia però aperta la questione etica, ovvero del non aver fatto riferimento al movimento a cui si ispirano i concetti espressi con tanta superficialità nel libro.
Poiché diffido fortemente di chi esprime e insegna concetti senza indicarne la vera fonte (pratica purtroppo molto diffusa, soprattutto tra "colleghi" formatori) ecco che la mia iniziale simpatia per questo libro ed i suoi concetti è venuta meno.

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it