La Leadership (parte II)

Punto 2.
Se non ho Leadership è perché non vado bene io o perché i miei dipendenti non vanno bene per quel lavoro?

Spesso il titolare di una PMI si chiede, un po’ frustrato dalla difficoltà nel gestire persone, se sia lui stesso ad essere negato oppure se è stato sfortunatissimo nel selezionare i suoi collaboratori. La risposta potrebbe essere data solo con un’analisi accurata, ma il più delle volte la verità sta nel mezzo. Ovvero personale molto scadente spesso è gestito da Leader molto mediocri, così come attorno ai bravi Leader troviamo solitamente una qualità delle persone superiore alla media.


Questo è dovuto ad una miriade di fattori, alcuni dei quali sono:
- I collaboratori bravi non subiscono troppo a lungo le angherie di titolari autoritari e dispotici, quindi a lungo andare rimangono solo i peggiori, incapaci di trovare altri posti di lavoro.
- Titolari poco motivanti fanno peggiorare anche quelli che avrebbero potuto essere abbastanza bravi, poiché rafforzano le loro ansie e insicurezze, rendendolo pian piano dei meri esecutori mediocri.
- In fase di selezione chi è poco sicuro di se stesso tende ad assumere solo persone più incapaci di lui, temendo che uno più bravo possa metterlo in ombra o diventare un futuro concorrente.
- In assenza di meritocrazia (e quindi di un leader che sappia riconoscere e premiare i migliori) il livello medio tenderà ad abbassarsi sempre più, uniformandosi a quello dei peggiori presenti in azienda.
Questo sono solo alcuni dei tanti motivi per cui una Leadership mediocre tende ad creare collaboratori altrettanto mediocri, in una spirale discendente che porta chi è a capo dell’azienda a sentirsi sempre più solo e frustrato, scaricando a sua volta tale frustrazione sui collaboratori stessi. Un meccanismo che, se non fermato in tempo, porta all’inevitabile fallimento dell’azienda stessa.


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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it