Il futuro della prossima generazione

I ragazzi mi mostrano la loro "Vision Board"
C'è chi per hobby tira calci ad un pallone, solleva pesi in una stanza, scala montagne a mani nude. Il mio è andare nelle scuole medie e superiori ad insegnare ai ragazzi quello che spesso neppure genitori ed insegnanti conoscono: come affrontare il futuro che verrà.
E' un hobby che mi appaga enormemente, perché a quell'età sono molto recettivi quando comprendono che gli vengono dette cose utili e vere, e che soprattutto potranno concretamente aiutarli ad ottenere i propri obiettivi personali.

Logicamente con i ragazzini di 12 anni non si possono utilizzare le stesse modalità comunicative che vanno bene con quelli di 18, ma la cosa affascinante è che tutti, senza eccezioni, portano fuori un interesse per questi discorsi che spesso spiazza gli insegnanti stessi.
Eppure parlo di argomenti non proprio "semplici" (anche se, va detto, più ostici per un "adulto"): proattività, comunicazione, comprensione, potere dei riconoscimenti, uso magico dell'immaginazione...


L'ultimo incontro che ho fatto è stato presso l'Istituto Comprensivo Don Carlo Frigo, nella provincia di Vicenza, ed ha coinvolto una cinquantina di vispi e simpaticissimi dodicenni.
L'incontro è durato due ore abbondanti in cui, oltre a condividere alcuni concetti legati all'importanza di identificare i propri obiettivi, ho fatto costruire la loro "Vision Board" personale, ovvero un concentrato di immagini e frasi che raffiguravano cosa avrebbero voluto dalla propria vita.
Come sempre la cosa è stata fatta e vissuta con estremo entusiasmo e il risultato in molti casi è andato oltre le aspettative, con veri e propri "capolavori" di fantasia e creatività. A quell'età non sono ancora stati del tutto contaminati dalle idee autolimitanti e dall'iper-razionalità distruttiva.

Ogni immagine ritagliata ed incollata sul proprio cartoncino così come ogni frase scritta con pennarelli colorati rappresentava meglio di qualsiasi altra cosa le speranze, i condizionamenti e le aspettative di quei ragazzi, dando uno spaccato estremamente realistico dell'aiuto che dovremmo dare loro per affrontare il futuro che li attende con strumenti più efficaci. Soprattutto "smontando" lo stereotipo che il successo sia rappresentato dalla bella casa, dalla bella macchina e dall'avere tanti soldi (purtroppo in alcuni già "installato" nelle loro menti).
Per questo alla fine abbiamo premiato i due migliori lavori, in cui i desideri andavano dal "vedere un eclissi solare" all'aver "salvato una vita umana".
Dare un riconoscimento a chi si distingue e non cade nei luoghi comuni inculcati dagli adulti significa trasmettere un messaggio molto più potente di tanti bei discorsi teorici. E contribuire, anche se con un piccolo passo, a rendere il futuro dei nostri figli un posto più piacevole in cui vivere.
Un grazie particolare al papà Riccardo Fimbianti per aver proposto ai docenti questa iniziativa ed al Preside Mario Porto per averla accolta con entusiasmo.

3 commenti:

  1. Grande iniziativa Fabrizio e sono sicuro che con la tua competenza è arrivata nei loro cuori nella maniera migliore!

    RispondiElimina
  2. Grazie mille Rol! Lo faccio con la consapevolezza che ciascuno di noi debba prendersi un pezzettino di responsabilità al fine di creare un futuro migliore di questo presente.

    RispondiElimina
  3. Grazie a te Fabrizio.
    E’ stata veramente un’esperienza affascinante anche per me “spettatore”, ma importante e formativa soprattutto per loro, i ragazzi.
    Sono rimasto molto sorpreso del clima che si respirava, esuberante e vivace, ma anche molto collaborativo e produttivo. E poi sono rimasti attenti ed in silenzio fino alla fine, a parte qualche sana battuta, segno che sei riuscito a trovare le giuste parole ed il giusto canale comunicativo, ma segno anche che l’argomento destava il loro interesse!
    Una bella mattinata, che farai fatica ad esimerti dal ripetere!

    RispondiElimina

Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it