Nuove priorità

Sono stato un po' assente dal blog. Il motivo è semplice: sto scrivendo il mio terzo libro, quindi tutte le energie "creative" le ho dovute dirottare su questo nuovo progetto.
L'idea di un nuovo libro è nata grazie ai numerosi seminari che sto tenendo in questo periodo, e che mi permettono di entrare in contatto con tanta gente ogni giorno. Lo scambio che si crea in queste circostanze mi ha aiutato a capire meglio come sono cambiate le esigenze delle persone. In particolare una è molto ricorrente: se fino a qualche anno fa c'era un forte interesse verso "soldi e successo" ora invece c'è una maggiore ricerca di "qualità di vita". Le due cose non sono ovviamente antitetiche tra loro, ma è cambiata la scala di valori.

E' un approccio che sto io stesso privilegiando e che mi permette di testimoniarne i vantaggi. Qualcuno l'ha chiamato "downshifting", ovvero una sorta di "rallentamento" rispetto ai ritmi frenetici a cui siamo tutti abituati. Io preferisco parlare di "nuove priorità" di vita, dove la qualità viene prima di quantità. Nel lavoro come nelle amicizie, nei viaggi come nel cibo.

Parlerò quindi di questo nel nuovo libro, ovvero di come fare a comprendere le proprie priorità e, soprattutto, come fare per perseguirle nella quotidianità.
Perdonatemi quindi se i post saranno meno frequenti del solito nei prossimi mesi, ma mi auguro di finire il libro prima dell'estate, in modo da pubblicarlo a settembre.
E questa, appunto, è una mia nuova priorità!


2 commenti:

  1. sarà un libro interessantissimo, quanto l'argomento. Certo è che rallentare dopo che si è investito tanto è difficile, significa ridimensionare i propri stili di vita, riposizionarsi nel mondo, spesso cambiare assieme alle abitudini anche le persone intorno a te. Una bella sfida. Il poco ma buono è una vera e propria sfida. Vallo a spiegare ad un ex manager rampante che lo swatch è meglio del rolex e che la Punto è preferibile alla Maserati o che è preferibile, di domenica, un picnic in famiglia che lavorare al prossimo progetto internazionale. E' necessaria una vera e propria rieducazione, rimodulazione emozionale.
    ;) A presto!

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  2. mi sa che ho avuto un lapsus. Depennerei "ex" dal mio precedente commento anche se credo che le esigenze delle persone, soprattutto di quelle abituate al successo professionale e ad una robusta remunerazione, stiano cambiando assieme alle certezze (più flebli, oggi) in ambito lavorativo. Scusami per questa aggiunta. Ciao!!

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it