Il Network dei network


Questo weekend è stato fonte di grande ispirazione. Eravamo vicino a Gubbio, con gli amici Stefano e Luisa di 3ntini edizioni, presso la struttura "Alcatraz" fondata da Jacopo Fo. Si è parlato di network e di come questo fenomeno presto cambierà radicalmente ogni rapporto commerciale.
Giustamente Jacopo ci faceva notare come la scienza abbia dimostrato che la vera evoluzione della specie non è stata provocata dalla capacità di "adattarsi" (come si pensava fino a poco tempo fa), bensì dalla cooperazione tra le varie forme di vita.

Eppure quello che la natura fa da sempre, l'uomo fatica ad applicarlo in maniera spontanea, privilegiando la competizione e la contrapposizione. Ma questa famosa crisi è forse servita anche a questo, ovvero a mettere in discussione un approccio al lavoro e alla vita che si erano consolidati nel tempo.

In realtà il concetto di network non è stato ignorato da tutti gli esseri umani nel corso della storia. Anzi, è stato il substrato vero su cui sono nati grandi centri di potere. Era, insomma, una modalità compresa ed utilizzata solo da una élite che ha fatto tesoro degli enormi vantaggi che dà una rete di alleanze.
L'individualismo ha mostrato tutti i suoi pericolosi limiti e presto rappresenterà la vera discriminante tra chi verrà fagocitato dal mercato globale (dominato da multinazionali e speculazione finanziaria) e chi, invece, lo saprà sfruttare a proprio favore.

Il network dei "piccoli" vince sulle pachidermiche strutture poiché permette di soddisfare tutta quella miriade di micro esigenze che raramente trovano risposte nella grande distribuzione.
Ma si tratta di fare un vero e proprio cambio di paradigma, possibile solo combattendo gli egoismi tipicamente italici, in cui il più furbo è quello che frega gli altri.

Nel futuro nascerà un'ulteriore esigenza, ovvero raggruppare tutta questa miriade di network sparsi sul territorio e nati in maniera spesso spontanea. Già adesso il Winner Group è diventato catalizzatore di altre iniziative, sia regionali che nazionali. Ad esempio si è creata una bella collaborazione con un network formato da un centinaio di imprenditori bresciani, che presto faremo conoscere attraverso una rubrica fissa su Migliorare.
Abbiamo scoperto, con meraviglia e stupore, di avere gli stessi valori, e probabilmente come loro ci saranno altre decine o centinaia di piccoli gruppi di imprenditori (esterni alle solite associazioni di categoria) che stanno creando vera cultura imprenditoriale sul loro territorio.

Probabilmente la naturale evoluzione del Winner Group sarà proprio questa: diventare un collettore di altri network accumunati dagli stessi principi guida, per creare quella massa critica necessaria per operare trasformazioni dal basso. Un Network di network, organizzato e capillare, trasversale e completo. Forse un sogno non troppo difficile da realizzare.

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it