L'unica soluzione contro la crisi


Ultimamente imperversano gli slogan di miei "colleghi" consulenti aziendali, i quali assicurano di avere la formula magica per poter combattere la crisi.
Ora, non discuto che ci sia qualcuno in possesso di questi segreti (così celati che persino i grandi economisti ne ignorano l'esistenza), ma quello che mi stupisce è la rapidità con cui affermano di poterli trasferire al solito imprenditore ignorante (ovvero che ignora tali segreti).
Di solito basta un corso, o un seminario, o un dvd, o un e-book.
Una capacità di sintesi al limite del miracoloso. E poiché ritengo che ci sia sempre da imparare dagli altri, spesso investo tempo e denaro per venire anche io illuminato e poterlo così trasferire agli altri imprenditori con cui lavoro.
Effettivamente non hanno tradito le attese ed ho potuto stilare una sorta di "classifica" dei consigli più significativi.

Al primo posto, in assoluto il più citato, il suggerimento di diventare un vero "Leader". Tesi supportata spesso dall'elenco di una serie di leader che in effetti hanno fatto crescere la loro multinazionale e che sono diventati super ricchissimissimi. Molto significativi e realistici gli esempi di personaggi storici quali Napoleone, Cesare, Carlo Magno, Ivan il Terribile e (qualcuno) Pipino il Breve e Hitler.

Al secondo posto, molto più raffinato e moderno, il consiglio di avere un sogno/obiettivo/meta. In questo caso si fa notare come, riprendendo i famosi concetti estrapolati dal libro "the secret", se tu immagini e desideri fortemente qualcosa è più facile che si realizzi. Non viene però specificato se per poter sognare in maniera più vivida sia lecito far uso di droghe o allucinogeni vari. Questo forse viene rivelato nei corsi intensivi successivi o negli incontri di coaching individuale.

Al terzo posto finalmente un consiglio più pratico per chi ha il fatturato in caduta libera da 5 anni: interessarsi al cliente. Qui gli esperti entrano anche nei dettagli spiegandoti che ogni tanto devi telefonare ai tuoi clienti, che quando li incontri non devi metterti le dita nel naso e che se ogni tanto gli dici "io non sono qui per venderti ma perché voglio davvero, fortemente, intensamente aiutarti" allora lui ti firmerà ogni tipo di contratto senza neppure discutere di prezzi.

Al quarto posto, un po' più distaccato dagli altri tre, c'è il consiglio di tagliare i costi fissi e di aumentare la marginalità. Se hai 20 dipendenti 10 lasciali a casa. Se il tuo prodotto costa 5 portalo a costare 8. Se spendevi 100 in stipendi fissi metti tutti a contratto a progetto. Tale consiglio è così semplice che spesso non viene spiegato come fare operativamente (dopotutto qualcosa l'imprenditore dovrà pur fare!).

Al quinto posto vi sono in realtà una serie di consigli che spaziano dal "non avere l'amante" al "non incrociare le braccia quando sei dal cliente", ma anche tecniche ipnotiche per farti dire sempre di sì, strategie motivazionali per far lavorare 14 ore al giorno i tuoi collaboratori, riunioni deliranti per far credere ad una massa di venditori che la mission aziendale non è far comprare la Lamborghini al titolare bensì salvare il mondo.

Bene. Io ho provato ad applicare per anni buona parte di questi consigli e li ho persino trasferiti a mia volta con grande convinzione.
Ma quello di cui mi sono reso conto è questo:

- Non puoi diventare un leader solo perché leggi un libro o ti viene spiegato cos'è la leadership. Senza voler tirare in ballo il concetto di carisma innato, tu puoi essere un leader ma anche un mezzo criminale o un cinico arrivista che "usa" la propria leadership per manipolare o sfruttare chi ti circonda. Forse usando alcune tecniche spremerai meglio i tuoi collaboratori e guadagnerai qualche euro in più, ma forse hai perso per strada qualche valore più importante. E come essere umano fai schifo.

- Il "sogno" uno ce l'ha o non ce l'ha. E' molto difficile, se non impossibile, spiegare razionalmente alle persone come costruirsi una loro "vision". Poiché essa viene da qualcosa di più grande che fa parte della persona, non è una "cosa" che uno decide di avere perché così supera la crisi. E' come dire ad una persona arida che deve cominciare ad amare. Se lui è arido è perché è incapace di amare. Per quanto riguarda i concetti di obiettivi/target/budget erano cose che fino a qualche anno fa potevano servire perché il mercato consentiva di "pianificare". Oggi servono a ben poco o rischiano addirittura di essere controproducenti.

- L'interesse al cliente... appena mi ritrovo di fronte un venditore che accenna questa immane cazzata che lui non vuole vendermi ma solo "interessarsi" a me o "aiutarmi", la mano mi va subito alla pistola. Poiché è lo stesso venditore che se poi non ti vende il giorno dopo manco ti saluta. E' lo steso venditore che non è neppure capace di aiutare o di interessarsi a sua moglie o ad un amico. Ma improvvisamente sprigiona tutti i suoi migliori sentimenti quando ha me di fronte come potenziale cliente. Buffoni ipocriti.

- La genialata di tagliare i costi fissi ed aumentare i prezzi la può sostenere solo uno che l'azienda non ce l'ha o che ha pozzi di petrolio. Per quanto è vero che non si supera la crisi facendo la lotta sul prezzo è altrettanto vero che se non si ha solo l'ottica cinica del profitto è disumano speculare sui dipendenti per abbassare i costi fissi. Nessun imprenditore locale potrà mai usare tecniche tipiche delle grandi multinazionali in cui i dipendenti sono numeri e non esseri umani con famiglie.

- Sulle varie ed eventuali degli altri consigli preferisco non perdere neppure tempo a spiegare il motivo per cui risultano essere banalità, utopie o (peggio) tecniche di dubbio valore etico.

Detto questo, è vero che ci sono aziende che stanno superando bene la crisi e che stanno crescendo. Io stesso osservo cosa fanno di diverso quegli imprenditori per non venire schiacciati dal mercato. E più li osservo più capisco che si tratta sempre di un mix infinito di micro-azioni, di piccoli atteggiamenti, di numerose idee. A volte fanno la stessa cosa di un concorrente ma a loro riesce e l'altro fallisce. E tu, se sei sincero con te stesso, non sai qual è stata la reale differenza tra i due.
Le formulette, i segreti per gli eletti, le tecniche infallibili di solito fanno arricchire solo una categoria di professionisti: quella dei pseudo consulenti/formatori (il più delle volte totalmente incapaci di fare un centesimo di quello che hanno fatto gli imprenditori a cui vorrebbero dare consigli).

La verità è che nel futuro dovremo rivoluzionare davvero il nostro modo di concepire l'impresa, poiché la sopravvivenza è destinata a passare attraverso la creazione di micro-mondi autosufficienti che preservino dalla globalizzazione imperante.
Questo significa filiera corta per chi non esporta e nicchia selezionata (con prodotti innovativi) per chi lavora anche con altri paesi.
Significa dover fare i conti con il cash flow, quindi trovare nuovi sistemi per incrementare la liquidità (da qui la nascita delle monete complementari).
Significa far parte di un gruppo omogeneo e compatto, poiché i lupi solitari sono destinati a scomparire.
Tutto il resto, come dice il nostro responsabile marketing, ha lo stesso valore di un'aspirina presa per curare un tumore.

7 commenti:

  1. Accipicchia è tutto vero!!!Ma non capisco..alla fine dobbiamo seguire i tuo di consiglio? che tra gli altri ormai è abbastanza cantati da essere un ever green?

    e mo' mi devo anche profilare per postare un commento...mah vediamo cosa trovo

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  2. hahahaha eppoi desideri dare anche la tua approvazione ai commenti??? Il tuo coraggio non è dire quello che dici, ma accettare i feed back.

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  3. Caro anonimo,
    in che senso non accetto i feed back? Non mi sembra che sia stato tolto o aggiunto qualcosa ai tuoi commenti.
    Certo, se parliamo di coraggio mi sembra che rimanere anonimi non sia il massimo del coraggio...

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  4. Grazie Fabrizio. Non mi riconosco in nessuna tipologia della finestrina profilo...
    Certo, per quanto accettare il feed beck, non vuol dire sfidare ma rispondere.
    Ho semplicemente e provocatoriamente sottolineato che sminuisci gli altri ma non porti nulla di nuovo. Se simile a coloro che denigri. Non postare questo msg fai tesoro di ciò che voi in quello che ti ho ho scritto e ti faccio i miei complimenti per la tua impostazione... aggressiva al punto giusto e comunicazionalmente competente.

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  5. Perché non dovrei postare questo tuo messaggio? Il filtro non è per censurare, ma solo per evitare lo spam o i commenti OT.
    Per quanto riguarda lo sminuire, credo che nessun collega competente si sentirebbe sminuito dal mio intervento, anzi, proprio da loro ho spesso il maggiore supporto. Se qualcuno si sente "denigrato" significa che si identifica in ciò che ho scritto, ma questo non credo che rappresenti un mio problema. Probabilmente è un problema per i loro clienti.
    Mi dici anche che io sono simile a loro. Questo significa che hai fatto percorsi formativi assieme a me ed hai potuto constatare che io tengo corsi con le formulette magiche? Perdonami, ma dubito fortemente, anche perché con i miei clienti ho un rapporto splendido e non credo che si metterebbero a postare simili affermazioni in anonimato. E per uscire dall'anonimato non è necessario avere un profilo registrato. Basta mettere nome e cognome (possibilmente vero) alla fine del proprio messaggio.

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  6. Fabrizio un inprenditore che ha tirato su l'azienda perche aiutato da i genitori o dallo stato che ha l'obbietivo di comprare una lamborghini e' destinato a scomparire io sono partito con meno 20.000 euro e adesso ho una catena di saloni un fatturato di 300000 euro l'anno il mio obbietivo e portare i vecchi imprenditori a girare come me in panda investo non per arrichirmi ma per creare danno voglio cambiare il mondo se non riesco a togliere lo stipendio ai politici almeno distrugero imprenditori che portano i loro soldi all'estero ammazando l'economia i miei operai mi darebbero l'anima solo perche da loro non chiedo sempre di piu ma li valorizzo quando meritano

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  7. Beh, complimenti,
    ormai trovare imprenditori veri non è facile. Proprio ieri, in uno dei nostri incontri mensili del Winner Group, ho intervistato un imprenditore che ci raccontava quanto fosse per lui motivante reinvestire una parte degli utili per progetti innovativi che facciano crescere l'immagine del made in Italy anche all'estero.
    Ecco, io credo che persone come voi si debbano conoscere tra loro, debbano fare rete, portando avanti progetti trasversali ma con un unico comune denominatore: creare una nuova cultura imprenditoriale lontana dalle logiche del solo profitto personale.
    Se vuoi essere mio ospite personale al prossimo incontro Winner Group scrivimi alla mia mail privata: f.cotza@winnergroup.it.
    Grazie e a presto.

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it