Nuovo numero di Migliorare

E' uscito in questi giorni il nuovo numero di "Migliorare", il magazine dedicato ai professionisti e ai titolari di PMI che vogliono crescere, grazie ai consigli di chi sta già ottenendo grandi risultati nelle proprie aziende.
Questo numero è dedicato alle emozioni, con l'intervista a Joshua Freedman (nostro ospite nel Winner Group di Maggio) e una serie di articoli che affrontano l'argomento da punti vista molto diversi.
Abbiamo infatti cercato di sviscerare cosa significa lavorare sulla parte emozionale all'interno dell'azienda, distinguendo anche ciò che porta miglioramenti concreti da ciò che crea solo "fuochi di paglia".
Ho trovato particolarmente interessanti alcuni articoli:
- "L'anima del pay off" di Paolo Sartori, che ci indica la strada per la creazione di un pay off davvero efficace.
- "Mi spezzo ma non mi piego" di Camilla Targher, che illustra l'innovativo metodo dell'orario flessibile per i collaboratori delle PMI.
- "L'emozione non ha voce" di Margherita Tarallo, incentrato sull'uso delle emozioni nella vendita.
- "Tutto bene?" di Marco Monti, che in veste ironica analizza l'approccio di alcuni utenti ai vari social network.
- "Emozioni e performance" di Elisa Ghelfi, che si sofferma sull'uso dell'intelligenza emotiva nella gestione dei collaboratori.
- "Buongiorno, posso rovinarle la giornata?" di Barbara Cattani, che tratta dell'affascinante argomento del brand emozionale.

Io vi anticipo il mio editoriale, che affronta l'argomento con un pizzico di provocazione...

"Lo scopo non è quello di destabilizzare o confondere il lettore; non voglio che interpretiate il mio punto di vista come contraddittorio rispetto agli articoli che leggerete in questo numero, dedicato totalmente alle emozioni. Mi sembra, però, giusto approcciare l’argomento mostrandone le varie sfaccettature e non solo l’aspetto più piacevole.

Tutti noi siamo d’accordo sul fatto che vi siano emozioni positive, le quali denotano cioè un certo grado di vitalità nell’essere umano e che associamo, di solito, ai momenti più intensi della nostra vita: la nascita di un figlio, ad esempio, una grande gioia o il raggiungimento di obiettivi lavorativi importanti. Ma sappiamo altrettanto bene che un’emozione può essere negativa, come la sofferenza, la rabbia, la gelosia. Così come può verificarsi un’assenza di emozioni, spesso evidente nelle persone prive di stimoli. In tutti e tre i casi siamo portati a pensare che si tratti di stati d’animo dovuti a eventi esterni; ecco, questo è vero solo in parte.

Non ci sono dubbi che a nessuno faccia piacere ricevere una brutta notizia, ma è altrettanto innegabile che a parità di “brutta notizia” le reazioni potranno essere diverse, a seconda di come si elaborerà psicologicamente l’accaduto. Dunque il primo mito da sfatare è che le emozioni che proviamo siano direttamente legate a ciò che viviamo all’esterno.

L’altro aspetto importante, sempre legato alle emozioni, è che queste possono essere usate strumentalmente, per fini egoistici e non sempre positivi. I pubblicitari, così come i produttori di Hollywood, lo sanno bene. Un’emozione ti predispone ad un acquisto, cambia le tue idee rispetto ad un certo argomento, plasma e modella i valori di un gruppo. In questo caso sono funzionali sia le emozioni positive che quelle negative, l’importante è raggiungere l’obiettivo. Molti “guru” moderni usano le emozioni positive per darti la carica, per esaltare il tuo ego, per convincerti che tu sei il migliore di tutti. Ti “caricano la molla” per un breve lasso di tempo, fino a quando l’effetto svanisce e tu senti di aver bisogno di un’altra bella “ricaricata”.

Ciò non è negativo di per sé, anzi. In alcuni momenti è indispensabile ricevere motivazione dall’esterno, poiché ci aiuta a superare ansie e paure interiori. Il problema arriva quando queste pillole di “Vitamina Motivazionale” (giusto per citare la nostra rubrica) si trasformano in droga, ovvero quando senti che non ne puoi più fare a meno, diventandone schiavo. Ecco che ora il “guru” è diventato il tuo padrone. Ovviamente questo vale anche per il tuo cantante preferito, così come per un serial televisivo “di cui non puoi perdere nemmeno una puntata”. Schiavitù emotiva.

Da formatore (e, in alcuni casi “motivatore”) so quanto sia sottile questo confine e quanto sia grande la responsabilità di chi fa questo lavoro nell’evitare che ciò accada. Purtroppo la manipolazione emotiva è molto presente in settori quali il marketing, la consulenza aziendale, i media. Per non parlare della politica. E troppo poco riconosciuta da chi la subisce.

Come sempre la maniera migliore per difendersi è conoscere l’argomento, motivo per cui abbiamo pensato di dedicare questo numero di Migliorare alle emozioni. Lo faremo in maniera totalmente trasversale, ovvero lasciando spazio agli approcci più diversi e dando a voi la possibilità di valutare quale sia quello più corretto o appropriato. Probabilmente un solo numero non sarà sufficiente a comprendere appieno l’importanza dei meccanismi legati alle emozioni; siamo certi, però, che sarà un ottimo stimolo per ricerche e studi personali a cui dare inizio subito dopo la sua lettura."


- Migliorare si può trovare nelle edicole o ricevere in abbonamento postale.

www.miglioraremagazine.it


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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it