C'è un passo del Vangelo che mi piace particolarmente, perché destabilizza molte idee legate al concetto di "denaro".
E' molto diffuso, infatti, il pensiero che la ricchezza di per sé sia "male" o "peccato", mentre in questa parabola Cristo sembra lodare le gesta di un amministratore particolarmente scaltro.
Ribadisce che la ricchezza "puzza d'ingiustizia" ma allo stesso tempo sembra lodare chi la sa utilizzare poi a fin di bene.
Ho letto molte interpretazioni di questa parabola, ma credo che sia più giusto lasciare a ciascuno le proprie riflessioni personali.
La parabola dell'amministratore astuto
C'era una volta un uomo molto ricco che aveva un amministratore. Un giorno alcuni andarono dal padrone e accusarono l'amministratore di aver sperperato i suoi beni.
Il padrone chiamò l'amministratore e gli disse: "E' vero quel che sento di te? Presentami i conti della tua amministrazione, perché da questo momento tu sei licenziato".
Allora l'amministratore pensò: "Che cosa farò ora che il mio padrone mi ha licenziato? Di lavorare la terra non me la sento e di chiedere l'elemosina mi vergogno.
Ma io so che cosa farò! Farò in modo che ci sia sempre qualcuno che mi accoglie a casa sua, anche se mi viene tolta l'amministrazione.
Poi, a uno a uno, chiamò tutti quelli che avevano debiti con il suo padrone. Disse al primo: - Tu, quanto devi al mio padrone?
Quello rispose: - Gli devo cento barili d'olio. Ma l'amministratore gli disse: - Prendi il tuo foglio, mettiti qui e scrivi cinquanta.
Poi disse al secondo debitore: - E tu, quanto devi al mio padrone? Quello rispose: - Io gli devo cento sacchi di grano. Ma l'amministratore gli disse: - Prendi il tuo foglio e scrivi ottanta.
Ebbene, sappiate che il padrone ammirò l'amministratore disonesto, perché aveva agito con molta furbizia.
Così, gli uomini di questo mondo, nei loro rapporti con gli altri, sono più astuti dei figli della luce.
Io vi dico: ogni ricchezza puzza d'ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso Dio.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche nelle cose importanti. Al contrario, chi è disonesto nelle cose di piccolo conto è disonesto anche nelle cose importanti.
Perciò, se voi non siete stati fedeli nel modo di usare le ricchezze di questo mondo, chi vi affiderà le vere ricchezze?
E se non siete stati fedeli nell'amministrare i beni degli altri, chi vi darà il bene che vi spetta?
Nessun servitore può servire due padroni: perché, o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e “Mammona”.
(Lc XVI:1-13)
Ho appena scoperto che questo sarà la lettura del vangelo del 19 ottobre, data del mio matrimonio...
RispondiEliminaincredibile coincidenza, no?