Questo è un post che non andrebbe mai scritto da uno che fa il mio lavoro.
Ma a volte le cose giuste non vanno di pari passo col "politically correct".
Vorrei infatti parlarvi della fallibilità della formazione, della consulenza e del coaching.
La fallibilità nasce dal fatto che coloro che si propongono come "risolutori di problemi altrui" partono da approcci che presentano dei limiti di base.
"I 5 segreti del successo", "I 10 pilastri dell'autorealizzazione ", "I 20 percorsi per raggiungere gli obiettivi"... corsi, dvd, libri che pretendono di fornire formule magiche per un qualcosa che oggettivo e duplicabile non è.
E nel dire queste cose c'è una forte componente di autocritica (visto che di questi corsi ne ho tenuti e ne tengo anche io).
Ma ecco quali sono i principali limiti di questi approcci:
1) Quando affrontano concetti soggettivi come se fossero oggettivi, ad esempio il concetto di "successo". Si dà infatti per scontato che essere di successo significhi necessariamente fare soldi, avere una carriera brillante, possedere oggetti. Eppure centinaia di migliaia di persone dopo aver ottenuto questo tipo di "successo" è infelice tanto quanto chi non lo ha raggiunto (ma pensa che questa sia la causa della propria infelicità!).
2) Quando chi esprime questi concetti non ha l'integrità morale (uso questo termine in modo improprio, ma giusto per rendere l'idea) per insegnare qualcosa a qualcuno, poiché totalmente incapace di testimoniare ciò che predica. Ho anzi notato come "l'enfasi" del predicatore cresce proporzionalmente con il suo essere lontano dai concetti che escono dalla sua bocca (o dalla sua penna). Ciò non significa che chi insegna debba essere perfetto ma che almeno non faccia l'esatto opposto di ciò che dice!
3) Quando ci si dimentica che ciascun essere umano ha una propria storia, un proprio modo di vivere gli eventi esterni, di percepire se stesso. E' vero che alcuni "meccanismi" sono abbastanza comuni, ma sebbene una 500 e una ferrari abbiano 4 ruote in comune ciò non significa che siano macchine identiche. Le formulette dogmatiche (molto frequenti, ad esempio, tra chi fa PNL) spesso lasciano il tempo che trovano, soprattutto se imparate e trasferite in maniera superficiale.
Ovviamente non ci sono solo questi 3 motivi a rendere "fallibile" la formazione e la consulenza. Potremmo aggiungere il rifiuto di chi è dall'altra parte a voler ascoltare o a volersi mettere davvero in discussione, oppure i blocchi emotivi creati dalla paura, dall'ansia, dai preconcetti.
Ma non ne parlerò, anche perché a volte sono motivazioni usate strumentalmente dai formatori per giustificare un loro insuccesso.
Scrivo questo perché vedo un gran proliferare di "guru", e da addetto ai lavori osservo le tecniche che usano per far leva sui potenziali fruitori dei loro servizi. E mi viene una gran tristezza nel pensare a chi cadrà in queste squallide reti.
Chi ha qualcosa di buono da dire lo fa sempre con estrema modestia, non promette di cambiarti con 5 formulette, anzi non parte proprio dal presupposto di "cambiarti".
Condivide il proprio percorso (quello vero, di vita, non quello professionale) e nel farlo si confronta con gli altri, costantemente.
Ora, in virtù di quanto appena detto, mi sembra ovvio concludere dicendo che quanto ho appena detto non è la "verità". E' la mia opinione sul concetto di formazione e di crescita personale. Pronto ad essere smentito oggi stesso.
Sono perfettamente d'accordo con la tua teoria che penso fortemente essere anche la tua prassi.
RispondiEliminaColgo la tua opinione e ad essa aggiungo anche la mia modestissima.
Penso che ogni persona sia unica e irripettibile, forgiata da una storia personale fatta di eventi e di atteggiamenti di azione e reazione a situazioni ed emozioni, per cui è proprio vero che non basta e non può bastare una semplice formula a cambiare il mondo personale di un essere umano, quindi sposo in pieno la strada del formatore che Accompagna Condivide e Forma in un cammino costante e continuo colui che sente la necessità di essere formato. Complimenti Fabrizio
Rachele Sannia
Grazie Rachele, fa sempre piacere scambiare punti di vista con una collega. Il rischio nel nostro lavoro, infatti, è quello di appiattirsi sulle proprie idee in maniera integralista ed autoreferenziata...
RispondiEliminaSo che in Sardegna state portando avanti tanti progetti coraggiosi e questo vi fa onore.
Un abbraccio.
é vero, da consulente posso dirti che quando vado a trovare un'imprenditore spesso parliamo della sua vita e poi del suo lavoro. Loredana
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