Gli "specchi" umani.

Oggi parlerò di un argomento purtroppo ancora poco conosciuto, ma che considero fondamentale per chiunque abbia deciso di intraprendere un personale percorso di crescita e di auto-miglioramento. Chi davvero comprenderà questo concetto troverà finalmente l'esatta risposta alla domanda: "Perché nella mia vita mi capitano tutte persone che si comportano con me in questo modo?" oppure "Ma come mai gli altri mi fanno questo e quest'altro?".
La mente razionale ovviamente rifiuta la spiegazione che tra poco vi darò, e che ha a che fare con il concetto degli "specchi umani", poiché non permette più di scaricare sugli altri ciò che invece dovremmo principalmente vedere in noi stessi. Così è molto più facile e sbrigativo liquidare il tutto con un "non è vero che è per questo".
Per i più coraggiosi e per i meno razionali tenterò invece di trasferire questo prezioso messaggio che la vita ci offre tutti i giorni.

Per comprenderlo fate prima questo esercizio. Pensate alle caratteristiche che hanno le persone che più spesso incontrate nella vostra vita. Soffermatevi in particolare su questa distinzione: sulle loro qualità e sui loro difetti. Ma anche su quello che fanno di buono per voi e quello invece che vi fanno di brutto o scorretto.
Ci potrebbero essere, ad esempio, alcuni momenti nella vita in cui sembra che il genere umano sia a vostra disposizione per farvi ottenere ciò che volete, o momenti in cui sembra coalizzato per deludervi, tradirvi, farvi del male.
Ebbene, questa osservazione vi darà il vostro "specchio". Ovvero rifletterà buona parte dei comportamenti che voi stessi applicate su altri senza rendervene conto o che giudicate duramente negli altri.
Uno specchio positivo, se voi avete nei confronti degli altri atteggiamenti positivo, comprensivi, generosi. Oppure uno specchio negativo nel caso il vostro atteggiamento sia generalmente negativo, scontroso, egoistico.
Può apparire una sentenza ingiusta e lapidaria, ma con alcuni esempi renderemo questo concetto più "digeribile".
Ipotizziamo che una persona veda attorno a sé solo persone pronte a "fregarle" o comunque ad approfittare della loro buona fede. Questo fatto, vero nella sua essenza, denoterà spesso una di queste due circostanze:
1. La persona tende, a sua volta, a "prendere" dagli altri, senza mai curarsi di cosa dà in cambio. Il suo rapporto con gli altri è basato su quanto può ricevere in termini materiali ma anche energetici, mentre è predisposta ad essere selettiva nei confronti di coloro che avrebbero bisogno di lei. Tale persona non si accorge di questo suo modo di fare o lo giustifica dicendo che "già è faticoso pensare a se stessi, figuriamoci se può pensare anche agli altri". Oppure si crea una ristretta cerchia di "fedelissimi" a cui potrebbe dare, ma in cui è molto difficile entrare. E' quindi un donare agli altri sempre piuttosto "selettivo".
2. La persona ripone molte aspettative negli altri, soprattutto nell'attesa di ricevere gratitudine, riconoscimenti, meriti, affetto. Ed inevitabilmente, quando questa aspettativa viene delusa, la critica nei confronti di queste persone diviene feroce, inappellabile, a volte esagerata.
Gli altri non sono mai adeguati, mai all'altezza, mai sufficientemente giusti o generosi. Ciò porta a lamentele cicliche, a cambiamenti nelle frequentazioni, instabilità umorale.

Ora fai questo secondo esercizio: osserva i tuoi pensieri nel momento in cui leggevi questi due punti (1 e 2).
Cosa ti è venuto istintivo "dire a te stesso"?
a. E' vero, conosco un sacco di persone che si lamentano delle caratteristiche degli altri e che invece hanno loro stessi.
b. E' vero, avolte mi lamento proprio di cose che caratterizzano anche il mio carattere.

Nella prima ipotesi (a) la tua mente sta cercando di schermarti, ovvero di non farti prendere coscienza di come gli altri si comportano da "specchi" nei tuoi confronti. Il rischio sarà di rimanere imprigionati nel proprio ruolo di "vittime" senza trovare una vera soluzione, anzi peggiorando la propria situazione (poiché la vita ci riproporrà sempre gli stessi specchi, a volte potenziati).
Nella seconda ipotesi (b) sei riuscito a fare il primo passo, quello più difficile: prenderti la responsabilità di osservare il vero motivo per cui ti si presentano sempre gli stessi specchi. Questo ti permetterà, in futuro, di lavorare più agevolmente sulla tua crescita personale e di ridurre progressivamente quel tipo di specchi (persone) dalla tua vita.

Ho espresso in un video una metafora di questi concetti, che ti invito a guardare nel caso tu non l'abbia già fatto: eccolo qui.

1 commento:

  1. I bambini fanno da specchio ai genitori, ma lo fanno per aiutarli, sono spesso fraintesi,..così i genitori si preoccupano di curare i figli e non loro stessi ! Gli adulti si fanno da specchio nelle varie situazioni di vita (a tavola, al lavoro, etc.), Gregg Braden parla dei 7 specchi Esseni in una delle sue conferenze, ed altro ancora, ma il tutto soltanto per il nostro Bene, perchè se impariamo ad osservare, invece di limitarci soltanto a vedere, potremo progredire, questo è il nostro compito, il diritto/dovere di ogni persona, famiglia, paese, etc. etc.

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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it