Siamo Arcobaleni.

Per essere se stessa una persona dovrebbe prima comprendere chi è veramente questa fantomatica "se stessa". Sembra una banalità, ma il tutto si complica nel momento in cui ci rendiamo conto di non avere un'unica personalità, ma di essere contemporaneamente "tante persone". Nell'essere "tanti in uno" il concetto di essere se stessi smette di essere assoluto, così come un arcobaleno non potrebbe mai ricercare il vero se stesso all'interno di uno dei suoi colori.
Noi siamo sfumature che vanno dal rosso al violetto, passando per l'arancione, il giallo, il verde, l'azzurro e l'indaco... non siamo un unico colore.
Quindi come possiamo essere "noi stessi", dal momento che non esiste quest'unica persona dalle caratteristiche immutabili?
La verità è che spesso ci identifichiamo maggiormente in una delle nostre tante personalità, finendo col credere di essere "quella" personalità. Ci crediamo così tanto che quando qualcuno poi ci definisce in quel modo diciamo "è vero, io SONO così".
Oppure ci viene detto di cambiare, perché il nostro carattere è pessimo.
In realtà ci siamo solo identificati con quel "carattere pessimo" convincendo prima noi stessi e poi gli altri.
A questo punto diventa interessante comprendere perché ci siamo identificati con quel carattere e non con un altro (tra le migliaia che comunque fanno già parte di noi).
Uno dei motivi principali è che sin da piccoli alcune caratteristiche innate vengono "rafforzate" da chi ci sta intorno: genitori, insegnanti, amici...
Questo rafforzamento nel corso degli anni diventa sempre più "solido", fino a cristallizzarsi in quella che finiamo col chiamare "la nostra personalità" (la cui etimologia riporta al suo vero significato, ovvero "maschera").
Tra le migliaia di maschere disponibili decidiamo di essere quella specifica maschera, con tutto ciò che questo comporta. Sarebbe cambiato qualcosa se la maschera fosse stata un'altra? Nella sostanza no, forse ci avrebbe solo semplificato o complicato la vita. Se la maschera in cui mi identifico è "socialmente utile" (simpatica, determinata, "vincente") avrò qualche vantaggio in più in termini di successo esteriore, mentre se mi identifico con una maschera pedante, scontrosa, passiva avrò qualche difficoltà in più.
Ma nel ricercare "se stessi" qualunque identificazione è sempre pericolosa, a prescindere dalla qualità della maschera.
Forse noi, senza maschere, saremmo i veri esseri umani, privati da questa presuntuosa idea di essere così speciali. Forse saremmo molto più simili l'uno all'altro, nella forma. E molto più "autentici ed unici" nella sostanza.
Gli arcobaleni di tutto il mondo sono molto simili nella forma, eppure ciascun arcobaleno è unico nella sua essenza. E nella sua essenza ogni sfumatura è davvero speciale, impalpabile, indefinibile.
Ecco perché nel comprendere chi siamo veramente potremmo scoprire che in realtà siamo ogni persona, ogni carattere, ogni sfumatura. Poiché tutto è nell'uno e l'uno è in tutto.


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Fabrizio Cotza - Formatore Sovversivo.
www.fabriziocotza.it